C'era una volta Biagio. Biagio viveva in un mondo distante da quello degli altri, fatto di particolari regole e riti quotidiani. Biagio da anni faceva colazione con la stessa marca di biscotti, di una catena di supermercati i cui prodotti imitavano la più ben nota "Macina", che aveva ritrovato anche dopo essersi trasferito, in un negozio poco lontano dalla sua abitazione, e il latte. Biagio era sempre attento a non sprecare l'acqua corrente; con quella nuova caldaia a gas, l'acqua calda usciva solo dopo una manciata di secondi e Biagio iniziò ad usare una bacinella per raccogliere l'acqua, ancora fredda, pur di non vederla scendere verso l'inutilità dello scarico del lavandino.
Biagio non aveva mai baciato una donna. Eppure lo voleva tanto. Si trattava di un'esperienza che lo incuriosiva molto. Però sapeva anche che Consuelo Velázquez, nell'attesa di quel momento arrivato così tardi, aveva composto una delle più belle canzoni sulla faccia della Terra. Dal canto suo, Biagio, sentendosi molto vicino a Consuelo, credeva avrebbe prodotto qualcosa di ugualmente memorabile.
[forse continua...]
Biagio non aveva mai baciato una donna. Eppure lo voleva tanto. Si trattava di un'esperienza che lo incuriosiva molto. Però sapeva anche che Consuelo Velázquez, nell'attesa di quel momento arrivato così tardi, aveva composto una delle più belle canzoni sulla faccia della Terra. Dal canto suo, Biagio, sentendosi molto vicino a Consuelo, credeva avrebbe prodotto qualcosa di ugualmente memorabile.
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