giovedì 22 novembre 2012

Nel mio campo

- Work in progress -

Artisti nella contemporaneità da tenere in considerazione (10 femmine e 10 maschi):

- Shirin Neshat;
- Barbara Kruger;
- Frida Kahlo;
- Rachel Whiteread.

- Do-Ho Suh;
- Andy Warhol;
- Ed Ruscha;
- Fabio Viale;
- Norman Rockwell;
- Michael Fliri;
- Gehard Demetz;
- Damien Hirst.

domenica 14 ottobre 2012

Children grow.

Senza pace. Senza futuro. Senza ragione.

Il mio spuntino preferito, in questo periodo, è pane con zucchero e olio.


Input numero 1: Miroslav Tichý

martedì 11 settembre 2012

Asteroide vietato.

Scritto un anno fa e riproposto ora nel web:



Alessandro D’Isanto
I anno Biennio
Arti Visive - Pittura

Falling chiclets – Ed Ruscha

L’indomani della fine della guerra. 1947. Ed Ruscha aveva dieci anni. Lavastoviglie, televisori e automobili entravano nelle vite degli americani. Un rinnovato entusiasmo derivato dal ritorno dei veterani dal secondo conflitto mondiale si scontra con la realtà della mancanza di costruzioni abitative adatte ad accogliere l’enormità della popolazione. Il presidente era Harry Truman. Il fantasma del comunismo incombeva sulla nazione. Di fatto la guerra nucleare globale poteva avere inizio in ogni momento ma era un periodo in cui le tensioni internazionali erano bilanciate dalle comodità di casa e la felicità per un bambino di Omaha costava pochi cents al negozio sotto casa. Una piccola scatola contenenti dodici confettini bianchi: i Chiclets, ovvero chewing gum, il cui nome deriva da un tipo di albero sempreverde dell’America centrale, il Manilkara chicle, da cui si estraeva la sostanza per realizzare tali gomme da masticare. Nati circa un secolo fa dalla Cadbury Adams, i Chiclets, che avevano un gusto di menta, sono spariti dal circuito commerciale degli Stati Uniti.
Con la realizzazione dell’opera Ruscha antepone due periodi della sua vita identificandoli allo stesso tempo con due momenti cruciali della nazione americana. L’utilizzo di queste particolari gomme da masticare rappresentano senza dubbio un balzo indietro nel tempo, verso un periodo della sua vita determinato da tranquillità e sicurezza, l’infanzia in Nebraska, segnata dalla spensieratezza di una generazione a cui spetterà qualche anno più tardi risollevare le sorti del paese che non ha mai visto conflitti sul suo territorio.
Ma un elemento nel nome dell’opera (“Falling”) riporta, anzi, trascina bruscamente lo spettatore al presente di allora, rivelando una visione dinamica dell’artista, in divenire, con un moto discendente, ineluttabile e senza fine. Nel 1963 moriva John F. Kennedy, e nel 1964, anno di realizzazione dell’opera, il Senato americano approva in giugno il Civil Rights Act, che vieta le discriminazioni nelle strutture pubbliche, nel governo e in materia di occupazione; e in agosto concede al neo presidente Johnson la facoltà d’intervenire con un grande dispiegamento militare in Vietnam. Perciò Ruscha isola un preciso fotogramma della caduta, lo estrania dall’ambiente circostante per immergerlo nel nero, colore del lutto ma anche di un’etnia fino ad allora vista dai bianchi soltanto come forza lavoro condannata alla subordinazione, e gli conferisce un contesto sociopolitico. Cosa accade prima della capitolazione delle gomme da masticare non ci è dato saperlo e per di più una di esse è distaccata dalle altre, come se dall’inizio fosse stata sulla confezione, o addirittura già fuori, e anticipa le altre nell’ipotetico e improbabile schianto, come un profeta che vede prima degli altri il devolvere della situazione.
Di fatto, Ruscha unendo in una sola opera il sogno e l’incubo, mostra come l’arte sia vitale quand’è fatta di cose che le persone tralasciano, si lasciano sfuggire, come dei piccoli chewing gum.

venerdì 10 agosto 2012

S.I.E.S.L.

Scrivo dalla Grecia.

A me non piace il greco. Lo amo. Sto imparando tante parole e provo a leggere i loro caratteri.

martedì 24 luglio 2012

Lower East Side.

Verso sera parto per la Grecia. Sto via un mese intero per lavoro.

Vorrei qualcuno con cui intrattenere una fitta corrispondenza. Voglio scrivere, vedere la scrittura dell'altra persona e attaccare francobolli.

Le buste da lettera con i bordi rossi e blu.

Input numero 1: The Loovin' Spoonful // Do you Believe in magic?

lunedì 16 luglio 2012

Maria Kalogeropoulos. But also risk.

Inviati due portfolio, ad una galleria torinese e alla Biennale, non mi resta che aspettare.

Confessioni, qua, non se ne fanno!

Input numero 1: street artists Masquerade.

martedì 10 luglio 2012

Reti metalliche e guanti di schiuma.

La panza da biscotto è sempre la. Dannate macine!

Dovevo sostenere sei esami e concludere così il mio percorso universitario,  un attimo prima della tesi, a luglio. Ne ho fatti solo quattro. La media dei voti è più che buona.

Da un po' di tempo mi piace anche il font "Courier new" !


domenica 24 giugno 2012

Si alzò uno in piedi e disse: AH!

Mi mancano cinque esami alla fine. Ho dato quello che mi preoccupava di più (Economia e mercarto dell'arte) quindi adesso la strada dovrebbe essere un po' in discesa fino al 4 luglio, giorno in cui, dopo aver dato l'esame di Progettazione multimediale, andrò a vedere "The amazing Spider-man". 

Il suo desiderio di andare via di casa stava diventando sempre più forte. Riteneva fosse spiacevole che i rapporti con i genitori dovessero guastarsi fino a tal punto ma allo stesso tempo credeva fosse inevitabile. Per gli animali esiste lo svezzamento mentre per noi, cerebralmente evoluti, servono molti litigi.

mercoledì 30 maggio 2012

Tra parentesi!

Siccome ho raggiunto il quarto di secolo (nascevo infatti alle 18:00 di ormai molto tempo fa) auspico che vi sia tanta felicità per la mia persona. E tanti auguri a me!

mercoledì 9 maggio 2012

Scrivi, scrì!

"Attendo il momento in cui la parola Io 
conterà meno della parola Tu.
Pago sempre i miei momenti di incostanza.
Attraggo affetto così come un Black Hole devia il percorso della luce.
Possedere.
Vuoto.
Accenti.
Ho comprato uno schermo piatto per il Pc" 


aveva appeno scritto Biagio prima di andare al supermercato sotto casa per comprare latte fresco, uova, pan grattato e alici sotto sale.

mercoledì 7 marzo 2012

Il continuo, a briciole, della storia di Biagio.

Biagio era il nome di suo nonno. Biagio era molto contento di questa eredità perchè il nonno era morto quando lui non aveva ancora raggiunto i dieci anni. In tutti gli anni che seguirono questa perdita Biagio si sforzava di assumere la stessa smorfia che aveva il nonno nella lettura dei piccoli caratteri stampati.
Una sera Biagio conobbe una donna. Tra tutte le persone del gruppo con cui era uscito soltanto alla vista di quella donna il suo cuore ebbe un veloce sussulto.Lei indossava una maglia con l'alieno spielberghiano. Biagio non disse nulla, ma protese il suo indice in direzione della donna, la quale gli fece eco. I loro indici si toccarono. Risero.
Si rividero in un museo, stavolta senza l'ingombro di altre presenze. Biagio sperava. Biagio sperava d'aver trovato una compagna per cui cucinare, con cui piangere assieme di fronte ai film strappalacrime e con cui ascoltare insieme le canzoni di Edith Piaf e Cole Porter. Biagio sperava.
La donna disse, parlando di film, che di Hitchcock aveva visto soltanto "Che fine ha fatto baby Jane?". Biagio era sicuro non fosse Alfred. Lo fece presente, con delicatezza, ma la donna non mostrava insicurezze.
Tornato a casa, controllò per scrupolo chi avesse diretto quel film. Aldrich.

venerdì 17 febbraio 2012

Questa è la storia di Biagio.

C'era una volta Biagio. Biagio viveva in un mondo distante da quello degli altri, fatto di particolari regole e riti quotidiani. Biagio da anni faceva colazione con la stessa marca di biscotti, di una catena di supermercati i cui prodotti imitavano la più ben nota "Macina", che aveva ritrovato anche dopo essersi trasferito, in un negozio poco lontano dalla sua abitazione, e il latte. Biagio era sempre attento a non sprecare l'acqua corrente; con quella nuova caldaia a gas, l'acqua calda usciva solo dopo una manciata di secondi e Biagio iniziò ad usare una bacinella per raccogliere l'acqua, ancora fredda, pur di non vederla scendere verso l'inutilità dello scarico del lavandino.
Biagio non aveva mai baciato una donna. Eppure lo voleva tanto. Si trattava di un'esperienza che lo incuriosiva molto. Però sapeva anche che Consuelo Velázquez, nell'attesa di quel momento arrivato così tardi, aveva composto una delle più belle canzoni sulla faccia della Terra. Dal canto suo, Biagio, sentendosi molto vicino a Consuelo, credeva avrebbe prodotto qualcosa di ugualmente memorabile.

[forse continua...]

lunedì 13 febbraio 2012

So che potrei renderti felice.

Fare nasocchio con la donna dei miei sogni, anima gemella ed eterno amore, aiuterebbe.

Cannonball Adderley.

E' sempre più raro trovare delle brillanti commedie romantiche. Ho una selezione di titoli, che rivedrei più e più volte:
- Un amore splendido (An affair to Remember - USA, 1957).
- Insonnia d'amore (Sleepless in Seattle - USA, 1993).
- C'è posta per te (You've got mail - USA, 1998).
- L'amore non va in vacanza (The Holiday - USA, 2006).
- Harry, ti presento Sally (When Harry met Sally...  - USA, 1989).
- Harold e Maude (USA, 1971).
- Certamente, forse (Definitely, Maybe - USA, Gb, Fra. 2008).
- Indiscreto (Indistreet - GB, 1958).
- 500 days of Summer (USA, 2009).
- A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park - USA, 1967).
- Il favoloso mondo di Amelie (Le fabuleux destin d'Amélie Poulain - Fra, 2001).
- L'amore che resta (Restless - USA, 2011).
- Medianeras (Argentina, 2011).
- Turista per caso (The accidental tourist, USA, 1988)

domenica 5 febbraio 2012

Dexter Gordon.

Milla Jovovich ottenne la mia completa devozione dopo un'intervista con Daniele Bossari, il quale le chiese se le piacessero gli uomini italiani e, volendo fare il furbone, in particolare, lui. Allorchè Milla gli rispose con un'altra domanda: «Di dove sei?». Bossari rispose: «Sono di Milano». Milla rise e disse: «Mi dispiace, non hai chance. Se fossi stato di Napoli sarebbe stata tutt'altra cosa.».

In "Horace Silver" ho scritto che stavo per terminare la mia prima scultura. In marmo. Ma di fatto si tratta della mia seconda scultura poichè produssi la prima quando frequentavo l'Accademia di Napoli. Ognuno dei partecipanti al corso doveva replicare un mezzobusto di un Apollo. Prima andava rifatto in argilla per poi trasporlo in gesso. Passai molte ore di molti giorni assieme alla mia copia. La chiamai Polly.

Tre mesi fa ho preso in prestito dei manuali per il riconoscimento degli alberi. Era diventato insopportabile per me camminare attraverso il giardino dinanzi al mio palazzo senza sapere che tipi di arbusti vi crescono. Per ora ho riconosciuto una Betulla pelosa, una Rovere e un Platano. Poi ho desistito perchè mi conviene aspettare la primavera e aiutarmi con le gemme sui rami per il riconoscimento.

mercoledì 1 febbraio 2012

Horace Silver.

Noto che a Milano e in Brianza le persone sbadigliano senza mettere la mano davanti alla bocca. Ho pensato, per dare un senso a tutto ciò, che la ragione antropologica di tale mancanza potrebbe derivare dalla conservazione dell'istinto primordiale a preservare le mani dal freddo gelido del nordItalia. Oppure sono semplicemente maleducati.

Splinder è ufficialmente chiuso. E' diventato qualcos'altro. Non voglio indagare.

Sto per terminare la mia prima scultura.

Nevica! Il 31 Gennaio e oggi, 1 Febbraio, ha nevicato. In realtà la neve continua a scendere. Esattamente un mese fa lanciai una richiesta nell'etere: che nevicasse il giorno 31 Dicembre e 1 Gennaio perchè il periodo di Natale è più bello con la neve. Contrariamente a quanto accadde il 24 febbraio 1582 il calendario dovrebbe essere portato indietro di 31 giorni!

sabato 21 gennaio 2012

Mandrake e Lothar.

Ho dei piedi che sembrano quelli di un vecchio. Secchi e raggrinziti, con le vene bene in vista. Può darsi che siano così perchè li uso molto.

A proposito di tentazioni, accade spesso che al mio arrivo alla stazione di Porta Garibaldi, a Milano, che di solito avviene al minuto 22 delle prime ore del giorno, ci sia un treno diretto a Napoli centrale che parte al minuto 34. E ogni volta penso alla barzelletta del tizio che sta annegando, confidando nell'aiuto di Dio che lo salverà.

Sto lavorando ad un grosso ricamo, 240x128 cm. Ovviamente avanzo molto lentamente. Per non scoraggiarmi ripeto, in continuazione, nella mia mente: Roma non è stata costruita in un giorno.

giovedì 12 gennaio 2012

Un dì capirai.

Credo di avere incontrato Bruno Ganz. Mi è passato accanto, ma ero in fila davanti alla segreteria e non ho potuto complimentarmi con lui.

I filmati di Megavideo non si stoppano/playano più con la barra spaziatrice...terrore!

Il rumore che mi fa accapponare la pelle (il più famoso per la maggior parte della gente è lo stridio delle unghia sulle lavagne) è lo struscìo delle posate tra i denti. Sarei curioso di conoscere il rumore 'tremenduoso' delle altre persone.

Mi sono innamorato di Tina Fey.

venerdì 6 gennaio 2012

Soliloqui fuori posto.

Ebbene sì, io vizio i miei vecchi. Avevamo deciso di non regalarci nulla, a causa dei panettoni e pandori finiti troppo in fretta, in verità. Ma io mento. E stanotte ho appeso due calze con un cuore di cioccolato fondente per parte.

Mi sono ammalato ancora. Poca febbre, ma non potrei comunque permettermela in questo frangente. Salute!

Parlare da solo camminando tra le vie cittadine. Qualche tempo fa ti avrebbe condotto in qualche istituto di recupero psichico ma oggi pratici auricolari rendono il mio consultarmi con me stesso del tutto normale! I absolutely love technology!

Input numero 1: Evanescence // So close.

Input numero 2: Maaya Sakamoto // Gravity.

giovedì 5 gennaio 2012

Who cares? Turpiloquio!

Primo posto.

"Non ti dico mai che ti amo ma sai bene che voglio passare con te tutta la mia vita. Ascoltami bene, alcune decisioni è meglio prenderle ora.  Non dovremo mai litigare difronte ai nostri bambini. Se non sei d'accordo su come io lo educhi o lo sgridi, devi parlarmene in un secondo momento, quando lui o loro non sono presenti. Sarò un po' rigido, qualche volta, ma qualche schiaffone non ha mai fatto male a nessuno. E per finire tutti i bimbi fanno i capricci, ma questo non vuol dire che, per stare più tranquilli, dovremo dargliela sempre vita. Ogni tanto lo lascerò piangere, per il suo bene."

Carta lucida e non più lucida.

Ad oggi ho visto tutti i film di Sam Mendes e di Paolo Sorrentino. Però mi mancano ancora migliaia di classici che spero di recuperare presto. Mentre stavo scrivendo m'è venuto in mente "Angeli con la pistola" di Capra. Tra qualche giorno vedo "Complotto di famiglia" e "Frenzy" di Allfred Hitchcock. I suoi film più famosi li ho visti tutti.
Comunque diventa sempre più difficile, per me, ricordarmi di un film, della sua trama, della recitazione o della fotografia. Questo credo succeda perchè vedo molti film e telefilm e la memoria non immagazzina più a lungo termine.

Briciole.

Costernazione.

Andare avanti.