sabato 5 febbraio 2022

Candidamente

Cosa mi piace della Neve:
- è bianca e luminossissima
- osservare,ipnotizzato, i fiocchi che cadono
- calpestare la neve facendo "traff traff"
- calciare la neve facendo "truifff"

Cosa non mi piace della neve:
- quando diventa nera perchè accumula lo sporco intorno
- quando inizia a sciogliersi e forma le pozzanghere
- quando calpesto la neve che inizia a scioglersi facendo "bluosh bluosh blash bluosh blash" che sembra stia calpestando vomito
- quando subdolamente la neve ti si attacca addosso,sciogliendosi e t' 'nbonn tutto quanto
- quando la neve rimasta nei giorni si congela dando vita a numerose lastre di ghiaccio pericolosissimissime

venerdì 1 novembre 2019

E ora? E' ora!

Il giorno della mia tesi. Mi sembra di aver dato vita ad una psicanalisi collettiva.
Lacrime controllate a fatica o controllate per niente.
Il mio prof relatore del progetto si è lasciato sfuggire un: io ho avuto un'infanzia di merda, e guarda quante persone sono qui per te! Guarda quanti ti amano!
(Quanto ha ragione, professore! La tesi è sul dolore ma non è di adesso che parlo)

lunedì 28 ottobre 2019

Piove?

No, schizzichea.

Post poesia

Che chiamiamo anima

Cos'è questo brusio?
Mi era parso di sentire un rumore
Un sospiro
Un alito di vento
Un respiro
Il sibilo del fumo
La voce del silenzio
Il rombo del nulla
Le chiacchiere dei morti
Uno stormire di foglie
Un'unghia che cade
L'alito di un lupo
Sussurri
Grida
La scorrere del sangue
L'andare del respiro
L'alzarsi di una ciglia
Il rumore di quello...
...che chiamiamo anima

["Che chiamiamo anima" Feltrinelli ed. . Milano 2002, di Marosia Castaldi]

domenica 27 ottobre 2019

Si deve distruggere tutto? Mon roi, Maïwenn, 2015.

Ipocriti segretari, amici miei, fratelli,

si deve distruggere tutto?

Come se fosse un mondo nuovo?

Come se fosse il primo giorno?

Come se fosse ancora l’alba?

La verità, signore e signori segretari,

è che ciò che è stato già distrutto,

questa delusione che ci brucia,

è la nostra libertà.

Bisogna non avere più niente da perdere

per amare davvero,

per gettarsi anima e corpo.

Bisogna aver superato ogni vertigine,

per rischiare quell’abisso.

Bisogna aver conosciuto

gli imperi che vacillano

e le più grandi tempeste

per essere in questo istante qui con te.

Bisogna aver vissuto tanto,

distrutto tanto,

tante e tante volte,

per non rovinare niente con te.

L’amore non è nulla quando è nuovo, pulito, puro;

l’amore prima della tempesta non è una scelta,

è una legge.

Quando si verifica l’evento, l’incidente, l’occasione,

bisogna essere lì,

in piedi,

trovare le parole, i gesti, gli sguardi.

Sì, amore mio, in quell’istante,

conta su di me.

Io non mancherò.

In quel momento io sarò lì.

E allora, ve lo predico,

noi saremo i vincitori.

Fruity teacake (da BBC GoodFood)

Ingredienti
300g mistura di ciliegie e berries essiccati
225ml di tè caldo
succo di un'arancia (circa 75ml) + più scorza di limone
50g burro
1 uovo
100g zucchero di canna
225g di farina mista a lievito
4 cucchiai di zucchero demerara
1. Disporre la frutta secca in una ciotola e versarci il tè caldo, il succo e la scorza di limone. Coprire con pellicola trasparente e lasciare riposare per 4 ore o meglio ancora tutta la notte.
2. Riscaldare il forno a 180°C. Imburra e infarina (o copri con la carta da forno) una teglia rettangolare da 1 kg. Sbattere burro e zucchero fino ad ottenere una densità cremosa, poi aggiungere l'uovo seguito dalla farina. Mescolare, facendo attenzione, la mistura di frutta secca.
Versare nel recipiente e livellare con il dorso di un cucchiaio. Cospargere la superficie con uno spesso strato di zucchero demerara.
3. Cuoci in forno per 1 ora o fino a che uno spiedo inserito al centro esca fuori pulito.


Note a margine: al posto delle ciliegie essiccate potete usare l’uva candita. E per quanto riguarda la cottura al forno, la temperatura migliore sarebbe 170° per un’ora.